Todays Festival 2017. Il 25, 26 e 27 agosto Torino fa vivere le sue periferie con PJ Harvey, The Shins, Band Of Horeses, Perfume Genius e tanti altri ancora. Gianluca Gozzi, coordinatore artistico, racconta il festival di musica e arte per rappresentare l’oggi e scoprire il nuovo.
Come nasce Todays festival?
Todays Festival nasce nell’estate del 2015 con l’intenzione ben precisa di rappresentare il contemporaneo e il presente. Non vogliamo essere la fotocopia sbiadita di modelli del passato o anticipare troppo il futuro, ma essere una fotografia del momento che viviamo attraverso festival di tre giorni, un’immersione in eventi di diversa natura che vadano oltre l’ovvio e il consolidato che già conosciamo, per scoprire nuove opportunità.
Chi è il suo ideatore?
L’amministrazione della città di Torino ha voluto questo evento e ha deciso di non imporlo dall’alto. Dà la possibilità a chi opera sul territorio con qualità di mettersi in gioco. Sono oltre 50 le realtà coinvolte quest’anno che uniscono le loro idee per scoprire il nuovo, il diverso con eventi e musica anche non rassicuranti. Le persone non devono tornare a casa dal Todays dicendo: “Era esattamente come me lo aspettavo”, ma esclamando: “Questo proprio non me lo aspettavo, mi ha sorpreso!”
Come fate a scoprire l’inspettato?
Uniamo più creatori di idee, non dei semplici produttori-esecutori di eventi prestabiliti preconfezionati. Il festival è la loro occasione per realizzare cose che sembravano impossibili. Ad esempio avevamo il desiderio di uscire dal perimetro geografico in cui si svolge il festival, così abbiamo creato Tourdays. Sarà possibile vivere quello che accade alla fabbrica Incet nelle altre periferie (in un ex cinema, un coworking, un teatro) con cuffie wireless. Todays diventa così un “festival diffuso”.
Come si sostiene economicamente?
Per essere credibile un festival deve essere sostenibile. Todays si ispira al modello europeo. Le economie sono così organizzate: 1/3 proviene dall’ente organizzatore (la città di Torino), 1/3 da sponsor privati e bandi pubblici (ne abbiamo vinto uno ministeriale), da 1/3 biglietti. Il privato si mette a disposizione del pubblico. Parti del festival vengono affidate ad aziende, gruppi informali, artisti, associazioni e imprenditori che propongono le idee e investono denaro e lavoro rischiando insieme al festival.
Dove si svolge Todays Festival?
All’esterno della città, sull’asse nord di Torino, per spezzare l’idea del grande festival nella piazza centrale. Quest’anno il nostro sarà un vero omaggio alle zone di confine, con musiche e i racconti di PJ Harvey, le periferie di The Shins e Band Of Horeses Shines e ambientazioni dislocate: Spazio 211, Ex Fabbrica Incet, Galleria d’Arte Gagliardi e Domke, Parco Aurelio Peccei e Piscina Sempione. Aree, parchi e architetture assumono funzioni nuove e inconsuete, offrendo stimolo a un uso alternativo dei luoghi.
Quanti eventi ci saranno?
Cento musicisti sui vari palchi in tre giorni. Di cui il 70% proviene da Usa, Uk e nord Europa e il 30% dall’Italia e Torino. Da sera a notte fonda. Di giorno Tolab dedica invece incontri workshop al tema dell’innovazione e dei nuovi business musicali. Alla galleria vi saranno incontri, mostre, istallazioni e presentazioni di nuovissimi progetti internazionali (come Elusive Balance: i suoni degli alberi). Novità 2017 è la possibilità per artisti e fotografi che diventeranno i veri reporter del festival, creando istantaneamente una mostra: una sorta di realtà aumentata artistica.
Come si crea una linea artistica di successo?
Ci sono tre modi per creare un cartellone:
- proporre quello che ti piace;
- fare qualcosa che crei una tensione creativa;
- fare quello che va di moda.
Noi abbiamo scelto di creare una tensione creativa: sconvolgere incidere sulla coscienza delle persone, rischiare e proporre qualcosa che non vedi altrove. E abbiamo deciso di fare divertire le persone. Ci sono 15.000 italiani che vanno ai festival europei per divertirsi e stare in compagnia e vivere esperienze felici e appaganti che vadano oltre il singolo concerto.
Chi è il pubblico del festival?
Non ha senso distinguere la musica in generi musicali, così anche il pubblico deve essere trasversale. Il pubblico di Todays arriva da tutta Italia, dall’estero e da Torino stessa. Per noi sono tutti importanti perché ogni persona ha deciso quel giorno di venire a vivere con noi un’esperienza. Un anno fece visita a Torino una giornalista del New York Times. Lei non sapeva del festival e noi non sapevamo di lei. Solo inseguito scoprimmo che pubblicò un articolo che poneva Torino tra le cinquanta città più interessanti da visitare. La recensione non parlava dei monumenti, ma della periferia urbana conosciuta attraverso Todays.
Perché parlare delle periferie?
Torino è una città molto centrografica. Chi è in piazza Vittorio non si muove fino alla periferia. È difficile mescolare e modificare le abitudini delle persone. L’altro giorno sull’autobus una ragazza che dalla periferia si muoveva verso il centro, diceva telefonando a sua madre: “Vado a Torino”, come fosse un’altra città. Con il festival vogliamo creare movimento, focalizzare l’attenzione su luoghi diversi.
La comunicazione vincente è il passaparola: chi viene sta bene e consiglia a tutti di andare. Aumenta il pubblico perché chi l’ha vissuto ne parla bene col cuore. Siamo anche partner di altri festival come il Siren Festival di Vasto e promuoviamo i nostri abbonamenti insieme a cifre scontate.
Quale concerto porti personalmente nel cuore?
Theo Teardo, ha creato magia al parco, incantando non solo gli appassionati, ma intrigando passanti e abitanti: l’anziana che passeggiava si fermò ad ascoltare e i bambini smisero di giocare a palla ammaliati nella musica affatto scontata.
Cosa attendi da Todays 2017?
Todays è presente e contemporaneo. È qui e ora, zero aspettative. Attendo da molti anni PJ Harvey, mescolerà musica, teatro, poesia, spero che sia emotivamente toccante, una drammaturgia messa in atto. Tra i più giovani: Perfume Genius (definito il nuovo David Bowie e Prince).
Hai qualche aneddoto sugli artisti?
Alla prima edizione del Todays Alberto dei Verdena ruppe la sua chitarra durante un concerto pochi giorni prima del festival. Pubblicò un post in cui ne chiedeva in prestito una. Arrivarono tantissimi volonterosi dal pubblico con la propria chitarra per lui. Ne usò una. Noi tutti eravamo felici, ma pensavamo: “Speriamo che non la rompa!”.
Un festival che voi ammirate?
In Italia ci sono più rassegne che festival. Noi amiamo il Siren Festival a Vasto e il Gypsy Rock in Sicilia. All’estero ce ne sono di varissime personalità: il famosissimo Sziget o il Route du Rock Festival, con line up raffinata tra storiche e attuali scommesse sul futuro.
Hai un consiglio per chi desideri diventare direttore artistico?
Una persona appassionata che vuole dare vita a festival deve pensare… e poi cambiare idea. Se insiste, deve andare avanti osando. Chi non osa spreca un talento. Come direbbero i Perturbazione: “che mi fa incarognire non è la fatica è lo spreco”. Con la coscienza che non tutti hanno un talento. Se non c’è passione, talento e fatica fatti la fidanzata e portala in cremeria.
Chi è Gianluca Gozzi
Da ragazzino ho studiato. La mia formazione è varia: ingegna aereospaziale e filosofia. Per questo ho visione romantica e logistica delle cose. Poi invece di fare quello che diceva mia mamma (trovare un lavoro da laureato e la fidanzata da portare in cremeria la domenica), mi sono fatto trascinare dalla musica. Insieme ad atri ragazzi ho costruito Spazio 211 (sala prove, bar e luogo per concerti) e lo abbiamo gestito insieme. Quando la passione è molto forte però a volte ne diventi schiavo, così dopo dieci anni ho voluto riprendere in mano una vita più normale, ma non ci sono riuscito. Ho quindi fondato il Blah Blah, ristorante e spazio eventi attivo quasi 24 su 24. Convinto che non si debba fare nella vita la stessa cosa nello stesso modo, dopo tre anni e mezzo ho iniziato col Todays e forse poi cambierò poi forse ancora: bisogna sempre capire come migliorarsi.
Della mia esperienza nell’organizzazione di concerti porto nel cuore il concerto dei Wilco allo Spazio 211 nel 2007. Vi fu un black out. Tutto era spento. I Wilco continuarono a suonare e cantare e il pubblico cantando con loro diventò il protagonista della serata. Quado tornò la corrente, tutto continuò esattamente da dove era rimasto sospeso, da dove ci eravamo incantati. Questa è la vita, sono gli artisti e il pubblico di un concerto che non è preconfezionato.
Per informazioni e programma: www.todaysfestival.com; info@todaysfestival.com
Per prevendite biglietti singoli e abbonamenti: Ticketone – www.ticketone.it – 892 101; Vivaticket – www.vivaticket.it – 892.234 e presso tutti i punti vendita autorizzati.
EVENTI A PAGAMENTO: tutti i concerti a sPAZIO211. EVENTI AD INGRESSO GRATUITO: Parco Peccei, ex fabbrica Incet, Galleria d’Arte Gagliardi e Domke, Arca Studios, Piscina Sempione, Piccolo Cinema, Print Club, Officine Caos, Off The Corner.