Salvare il canto delle foreste dall’estinzione

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L’arca dei suoni originari è il libro di David Monacchi per conoscere e tutelare la ricchezza sonora del mondo.

Nato a Urbino l’autore rivela nel testo il suo repentino amore per i paesaggi sonori. Artista interdisciplinare, compositore, ingegnere del suono e insegnante al Conservatorio Rossini di Pesaro, Monacchi è un ricercatore che studia il patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali più incontaminate del pianeta. L’esito è una cruciale consapevolezza di una crisi globale della biodiversità.

“Mi chiedevo: come mettere insieme l’impegno ambientalistico, la cura e l’amore per la foresta, con la mia attività di compositore e sound designer? Come unire le due cose? La risposta arrivò nel 1998, semplicemente: dovevo andare nelle foreste primarie tropicali e registrarle per sensibilizzare il mio pubblico sull’estinzione in atto.” Afferma l’autore.

Nasce così  Fragments of Extinction, un progetto che registra con tecniche tridimensionali innovative – messe a punto da Monacchi stesso – i suoni delle foreste vergini di tutto il mondo. Queste registrazioni hanno il nome evocativo di “ritratti acustici” e restituiscono, fissandolo nel tempo, il linguaggio sonoro di un pianeta che rotola verso la sesta estinzione.

Il meraviglioso progetto di Monacchi è quello di creare un’arca immateriale che custodisce i suoni del mondo naturale, e di costruire un teatro sferico per l’ascolto immersivo, un’arca reale, di speranza, dove accrescere la coscienza ecologica pubblica al fine di salvare quanti più ecosistemi possibili.

L’arca dei suoni originari è l’esito di queste ricerche, un viaggio nei suoni e nella biodiversità delle foreste primarie, per conoscerle e proteggerle, ma anche per imparare a conoscere il paesaggio sonoro che vive attorno a noi e attraverso noi in ogni momento e in ogni luogo. È la storia di un cacciatore di suoni, di un attivista dell’ascolto, che raccoglie la colonna sonora del mondo primordiale prima che sia zittita dall’umanità.

“Registrare la foresta, dove l’universo esiste già, significa più semplicemente esplorare il paesaggio sonoro. I gradi di libertà e di interazione, sebbene si tratti di mettere semplicemente dei microfoni sono comunque molti, raffinati e sottili. Di fatto si compiono molte scelte. Quando registrare? Dove posizionare i microfoni? Quali tecnologie utilizzare? Quali settori di spazio “inquadrare”? Come trasmettere, in fine la registrazione al pubblico? Sono tutte scelte fortemente creative” – David Monacchi

Un libro edito da Mondadori.

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