Brillante inventore russo, spia sovietica, prigioniero dei gulag, scienziato del KGB. La vita di Lev Sergeyevich Termen, meglio noto in Europa e America come Léon Theremin, è stata movimentata e romanzesca. Ciò per cui sarà ricordato però, è Il contributo dato al mondo della musica, con l’invenzione del primo strumento elettronico mai costruito.
Il 17 giugno 1920 lo scienziato mette a punto il prototipo dell’eterofono, uno strumento controllato in base alla distanza delle mani da due antenne, una verticale per l’altezza delle note e una orizzontale per il volume. La versione perfezionata del Theremin, pronta in ottobre, viene mostrata all’illustre fisico sovietico Ioffe, con altri professori e studenti, nel suo istituto a San Pietroburgo. È un successo, e i racconti sulla straordinaria invenzione di Lev cominciano a diffondersi, raggiungendo presto il Cremlino. Nel 1922 lo scienziato viene convocato da Lenin per una dimostrazione privata. Anche Stalin assite alla presentazione, restando impressionato dal timbro dello strumento. Theremin viene così inviato in viaggio all’estero, per mostrare al mondo un magnifico prodotto della superiorità tecnologica dell’Unione Sovietica; altro incarico dello scienziato, riuscire a carpire qualcuno dei segreti degli occidentali.
Dopo un lungo giro in Europa, il debutto ufficiale di Theremin negli Stati Uniti avviene il 24 gennaio 1928, in una sala dell’Hotel Plaza di New York. Fanno parte del selezionatissimo pubblico musicisti di spessore dell’ambiente della musica classica, come il compositore Sergej Rachmaninov e il direttore d’orchesta Arturo Toscanini. I presenti restano estasiati dall’esperienza: “Era più vicino a un miracolo di qualsiasi cosa avessimo mai visto. C’erano dei suoni prodotti la scorsa notte che erano così misteriosi e di una bellezza ultraterrena; una qualità musicale così raffinata e incantevole, che l’immaginazione di ciascuno balzava selvaggiamente nel contemplare le loro possibilità”.
Nel 1938 Theremin sparisce all’improvviso e in maniera poco chiara, finendo in un campo di prigionia in Russia, costretto a lavorare come scienziato per il KGB. Per tutto il periodo della Seconda Guerra mondiale la sua invenzione verrà praticamente dimenticata, fino a che negli anni ’50 Robert Moog, un giovane studente, la riporterà alla luce, traendone ispirazione per perfezionare gli strumenti che avrebbero rivoluzionato il mondo della musica, i sintetizzatori.