Come la primavera coi ciliegi è un romanzo ispirato dal suono raccontato in suono in un audiolibro edito da Diastema Studi e Ricerche
Sarà il mio amore spassionato per gli audiolibri, la mia maniacale attenzione verso la sensorialità e la percezione, forse la mia passione innata per la musica e il mio trasporto verso tutto ciò che è narrazione, o forse la mia devozione verso il mondo delle piante e dei fiori ad avermi fatta innamorare di questo romanzo e audiolibro. Dato certo è che Come la primavera coi ciliegi di Greta Bienati racchiude in sé tutte queste dimensioni.
Suggerimenti di ascolti musicali introducono ogni capitolo accompagnando l’interpretazione di Michela Cervesato che coinvolge l’ascoltatore con naturalezza e famigliarità.
Le vicende scorrono sottili dispiegando le sensazioni e i pensieri dei protagonisti: una donna che ama il prossimo più di sé stessa, un architetto che disegna il mondo con fiori e piante, una pianista alla scoperta della condivisione della musica e infine un uomo capace di percepire i più sottili segreti e le più lievi percezioni portate dai suoi sensi resi sopraffini da una forma di autismo che è suo limite e sua forza insieme.
Voce narrante da ascoltare, quindi, suggestioni di suoni concreti e paesaggi sonori, musica e immaginazione sono tutti raccolti nell’audiolibro del romanzo finalista al V Premio internazionale di letteratura Città di Como – 2018, nella sezione Narrativa inedita, da ascoltare tutto d’un fiato.
Una vera e propria metafora della vita quando l’autrice racconta l’arte dell’architettura del giardinaggio: “Lorenzo sapeva che costruire un giardino è un peccato di superbia. Nessun pittore ha a che fare con colori che si stendono da soli. Nessun architetto ha mai avuto il problema di un pilastro che crescesse oltre la misura da lui stabilita, di un colore stridente che si riseminasse da solo sulle pareti, di una volta che decidesse di piegarsi altrimenti senza possibilità di farla ragionare. L’arte dei giardini sconta la maledizione di lavorare con una materia viva. Le piante fanno quello che vogliono, a volte con spiccata ironia, altre con un talento drammatico. Lorenzo aveva dunque ben chiaro che più che un vero progetto la sua era una proposta. Nella più ottimistica delle ipotesi le piante, il terreno, gli insetti, gli animali, l’avrebbero magnanimamente assecondata. Sopprimendo solo le scelte più intollerabili mediante inappellabile sentenza capitale.”
Complimenti all’editore Diastema Studi e Ricerche per il suo primo audiolibro!