Questa sera Tomeo aprirà il concerto nel Cortile della Pieve di Santa Maria del Comune di Erbusco (unica serata a pagamento – quota 10 €). Dopo di lui sullo stesso palco saliranno François Sciortino e Francesco Baccini.
Ciao Tonino. Raccontaci com’è nato l’amore per la musica ed, in particolare, per la chitarra.
Ciao! La musica c’è sempre stata in casa; mio papà da giovane cantava, era uno di quei crooners all’italiana, una via di mezzo tra Dean Martin e Tenco. A casa cantava spesso accompagnandosi con una chitarrina da studio.
Per quel che riguarda me si può parlare più di amore per la musica, quella ascoltata, che per la chitarra. Infatti sono sempre stato un attento ascoltatore; grazie alla musica che girava in casa ho iniziato ascoltando tantissimo i Beatles, ma anche Natalino Otto, Rabagliati e compagni. Avevamo ancora dei dischi in bachelite e io ne avevo già capito l’enorme valore… Con quelle basi poi è stato un gioco aprirsi ad altro, ed ho ascoltato tantissima musica diversa. La chitarra è arrivata dopo, molto dopo, anche se avevo sempre espresso il desiderio di iscrivermi al conservatorio, non so perché ma non mi ci hanno voluto mandare, eppure mia sorella più grande ci andava già, ma ovviamente tra i due, lei era la campana, infatti ha mollato pianoforte al settimo anno. In sostanza ho iniziato a studiare seriamente intorno ai 23 anni, e da un paio di anni prima avevo strimpellato principalmente a orecchio, copiando (ricordo) quei pochi assoli presenti nel disco dei Blues Brothers, il primo fu quello di Rawhide! Ma quando ho iniziato a suonare seriamente, poiché tutti mi dicevano che avevo iniziato troppo tardi, ho cercato di recuperare il tempo perduto e mi sono letteralmente inchiodato sulla chitarra, studiando un sacco e suonando di tutto.
Dopo aver suonato molti generi diversi, ritieni che il fingerstyle sia il tuo punto d’arrivo?
La parte più importante dei miei studi è stata quella svolta al famosissimo GIT di Hollywood; lì un musicista, per essere considerato professionista, deve essere pratico tutti i generi, al di là e prima delle proprie naturali propensioni. Per questo per me è stato normale suonare dal metal al latin, dal jazz al country, ma oltre a questo la mia innata curiosità mi ha portato a voler esplorare un sacco di stili e generi musicali. Questa caratteristica purtroppo, almeno dalle mie parti, ma non credo che in media sia diverso in tutta la penisola, ha fatto sì che non venissi mai accettato pienamente dagli altri musicisti; in pratica il ragionamento era “vuoi suonare bebop? Devi fare solo quello, ascoltare solo quello. A me questa cosa è sempre sembrata un limite stupido e totalmente anti musicale. Quando poi ho iniziato ad ascoltare i chitarristi fingerpickers, ho trovato delle imponenti linee comuni tra i più vari stili musicali, quando vengono arrangiati per la sola chitarra acustica, e lì ho avuto l’illuminazione: i miei ritmi funk preferiti li potevo suonare sui bassi, mentre gli accordi potevano essere presi in prestito dal jazz, dal rock; le ritmiche potevano giovare del risuonare delle corde a vuoto del country; insomma potevo fare quello che volevo! E ora nel mio repertorio, ci sono brani originali e cover che non sono messi insieme dal genere, ma dal modo di suonare.
Nel 2011 hai pubblicato Wooden Games. Si può ritenere la sintesi ideale di tutto quello che hai sperimentato musicalmente negli anni precedenti?
Quello è stato più che altro un punto di inizio: mi sono imposto di venire allo scoperto dopo tanto lavoro e studio, per dare inizio a qualcosa in cui credevo. Infatti si tratta di un EP in cui ho arrangiato e cantato alcuni classici internazionali. Ad ascoltarlo adesso mi fa un po’ tenerezza: tutto fatto in casa (e si sente) ma soprattutto il modo di suonare era molto aggressivo, direi paradigmatico; volevo urlare che c’ero e avevo qualcosa da dire. Ora sono molto cambiato nel modo di “dire” le cose, non urlo più tanto, anche perché ho cose più interessanti da dire…
Oltre che nell’attività compositiva, spendi molte forze anche in quella didattica. In che modo?
Ho sempre insegnato molto, ma solo nel privato perché il mio diploma americano non è equiparabile in Italia… lasciatemi due righe di polemica: potrei accedere all’esame di triennio del conservatorio, ma non per il diploma del GIT, per la laurea in giurisprudenza che ho… incongruenze del sistema didattico italiano.
Attualmente insegno per ScuolacusticA a Napoli e ho uno studio anche ad Avellino. Da molti anni ormai ho un sito www.suonarelachitarra.it con cui mi occupo di didattica online; il sito lo mando avanti da solo, quindi è un lavoraccio, ma i tantissimi iscritti e i contatti che ricevo, mi danno la spinta per continuare. Sono molto orgoglioso del fatto che è l’unico sito fatto e portato avanti da un professionista, che è completamente gratuito molto attento alle innovazioni didattiche, come ho fatto con il programma Online Guitar Coach.
Sulla tua pagina Facebook si legge “Ho sempre pensato che suonare la chitarra sia una specie di fede”. Cosa intendi?
Come ho detto, ho iniziato “tardi”, ma ho sentito subito che la chitarra avrebbe fatto la differenza nella mia vita, perciò tutte le volte che ho fatto sacrifici per trovare modi e tempo da dedicare allo studio e al suonare non mi sono mai chiesto a cosa avrebbe portato; ho avuto fiducia, fede nella musica e nella chitarra.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Attualmente sto lavorando al mio primo vero CD dal titolo From up there!. Conterrà 8 strumentali (solo chitarra) e 4 arrangiamenti cantati.
Uscirà nel catalogo di Fingerpicking.net e ho la fortuna di avere come mentore e produttore Giovanni Pelosi, che mi consiglia, mi corregge e mi incoraggia. Se tutto va bene dovrebbe uscire per la fine di settembre, è quasi tutto pronto e tra l’altro si può trovare anche su www.musicraiser.it e chi volesse può contribuire alla realizzazione del progetto.
Ovviamente mi darò molto da fare per suonare i miei brani in giro il più possibile; perché alla fine è il live quello che i musicisti desiderano di più, no?
Sono molto preso anche dal lancio di ScuolacusticA a Napoli: a settembre ci sarà un Open Day con me e Daniele Bazzani ad illustrare i corsi e a dare lezioni dimostrative gratuite, perciò occhio al mio Facebook se volete prenotarvi!
Grazie per questa bella opportunità. Ci vediamo questa sera!
ACOUSTIC FRANCIACORTA
Sabato 29 agosto
Cortile della Pieve di Santa Maria di ERBUSCO (ingresso 10 €)
ore 21.00 – concerto con Tonino Tomeo (fingerstyle), François Sciortino (fingerstyle), Francesco Baccini (canzone d’autore)
Ristorante San Michele di OME
ore 24.00 – Jam Session sotto le stelle
Visita il sito web del Festival!