Paesaggi sonori è un libro che svela l’universo dell’ascolto per pensare attraverso il suono.
Ogni giorno ci orientiamo nello spazio, nel tempo e nelle connessioni sociali tramite il suono. Siamo sempre in ascolto.
I rintocchi della campana del villaggio nei comuni francesi, le processioni protestanti nell’Irlanda del Nord, “i ritmi affettivi della casa” accompagnati dal suono della radio in Gran Bretagna, le passeggiate metropolitane in ascolto del walkman nelle città europee, e ancora feste reggae, manifestazioni politiche e rituali religiosi, sono tutti aspetti quotidiani dell’animale sociale “uomo”.
L’ascolto è così per i curatori di questo volume, Michael Bull e Les Back, la chiave per sostenere la “democrazia dei sensi”, unica forma esaustiva per descrivere l’esperienza umana, e ampliare così “i sensi del senso”, portando in secondo piano la vista troppo spesso sopravvalutata nella cultura occidentale.
“Pensare con le nostre orecchie offre l’opportunità di aumentare le nostre immaginazioni critiche, di comprendere il nostro mondo e i nostri incontri con esso secondo molteplici registri di sentimento”.
Attraverso l’ascolto è possibile in questo modo ripensare il significato, la natura e l’importanza dell’esperienza sociale di tutti noi; possiamo ripensare il nostro rapporto con la comunità, il modo in cui ci relazioniamo agli altri, a noi stessi, agli spazi e ai luoghi che abitiamo e persino la nostra relazione con il potere.
Il volume presenta venti punti di vista differenti su cosa significa conoscere il mondo attraverso il suono, tutti provenienti da campi diversi (sociologia, cultural studies, studi sui media, antropologia, storia della cultura, filosofia, geografia urbana e musicologia) per “inserire lo studio dell’aspetto uditivo all’ordine del giorno di tutte queste discipline”: gli studi sul suono oltrepassano le divisioni accademiche.
Auguriamo una buona lettura e un buon ascolto a partire dal contributo di Murray Schafer (fondatore del concetto di “paesaggio sonoro”) con il saggio “A orecchie aperte”, che inquadra il tema del libro e ci dà il benvenuto: “le orecchie non hanno palpebre. Siamo condannati ad ascoltare. Ma ciò non significa che le nostre orecchie siano sempre aperte”.
Un libro edito da Il Saggiatore.