Intervista a Luca Giacomelli di Musica da Ripostiglio. Acoustic Franciacorta 2015 a tempo di swing, sirtaki, tango, walzer, bolero e atmosfere gitane e francesi
Raccontaci come è nata la vostra formazione e l’idea di un repertorio così fresco e spumeggiante di novità nonostante le atmosfere retrò.
La storia del Ripostiglio nasce precisamente 20 anni fa. Io e Luca Pirozzi (cantante ed autore dei nostri brani originali) quest’anno festeggiamo il nostro ventesimo anno di attività.
Dalle nostre esperienze durante tutti questi anni nasce l’idea della Musica da Ripostiglio, che vede i suoi natali nel 2007 con la formazione definitiva insieme a Raffaele Toninelli (contrabbasso) Emanuele Pellegrini (batteria e percussioni) e Aldo Milani (sassofoni e clarinetto).
Ovviamente l’amore per lo swing ci accomuna, ma l’idea di non prenderci troppo sul serio forse ancora di più… e chi ci ha visto dal vivo sa di cosa parlo!
Ci affascina molto l’idea di un concerto inteso come momento ricreativo dove si ride, si ascolta la musica e si partecipa attivamente, è questo che vogliamo offrire al nostro pubblico… o almeno ci proviamo!
Arrangiate in chiave jazz, swing, gitana, francese e danze sirtaki, tango, walzer e bolero brani della tradizione popolare italiana degli anni della Grande Guerra e non solo, si pensi a Storia d’Amore di Celentano. Mettete quindi in relazione diversi mondi musicali ponendo l’accento sul 2 e sul 4. Come lavorate agli arrangiamenti?
È capitato in passato che si arrangiasse partendo dalle chitarre, per poi aggiungere gli altri strumenti in un secondo momento, ma col passare degli anni ci siamo resi conto di come si fa ad arrangiare in maniera corale. È un percorso artistico difficile per un gruppo, ed ogni band ha il suo modo unico. Ad oggi c’è una sorta di consapevolezza del “suono di gruppo” col quale vogliamo vestire i nostri brani, quindi in sala prove vengono studiati, sezionati, spulciati cercando di seguire ogni strada possibile per arrivare ad un risultato finale che ci piace. A volte è un tango, a volte un valzer, a volte uno swing… Ci sono le idee di tutti dentro ai nostri brani, questo ci rende molto felici e stimolati a migliorare.
Tra il 2014 e il 2015 vi siete esibiti nei teatri italiani per la stagione teatrale di ‘Servo per Due’, lo spettacolo di Paolo Sassanelli e del Gruppo Danny Rose, con vostri arrangiamenti di alcuni classici come Pippo non lo sa, 1000 lire al mese e Il pinguino innamorato oltre a vostre composizioni scritte appositamente per lo spettacolo: L’orchestrina da Ripostiglio, Tutto sa di te, Swing77, A pranzo con Pippo. Musica e teatro sono due arti che si sposano nel vostro repertorio. Parlaci di questa esperienza.
Il nostro rapporto con il teatro è un qualcosa che abbiamo cercato per anni. Suonare in questi posti storici rende ogni nota importante, è una bella sensazione che appaga l’estro.
Per caso, anche se a caso non è niente nella vita, durante il nostro cammino abbiamo incontrato il regista e attore italiano Paolo Sassanelli, grande amante dello swing come noi tra l’altro! Ci ha chiesto di curare le musiche dello spettacolo teatrale Servo per Due con Pierfrancesco Favino. Quest’anno partiremo in tour sia con Servo per Due sia con un altro spettacolo sempre con la regia di Paolo Sassanelli e con Giovanni Esposito ed Ernesto Lama che si chiama Signori in Carrozza.
Quali sono i compositori o gli interpreti dai quali prendete ispirazione?
Sono tanti, da Django Reinhardt alla musica tradizionale… non ho una risposta precisa, siamo contaminati da tutto ciò che ci piace.
La tecnica chitarristica adoperata in Grand viveur piuttosto che in 77 Swing, rispettivamente quinta e nona traccia dell’album Gli Artisti, ricorda proprio le atmosfere di Django Reinhardt. A questo grande chitarrista avete dedicato uno spettacolo insieme al violinista Alessandro Golini e agli attori Paolo Sassanelli, Giorgio Tirabassi, Luciano Scarpa, Anna Ferzetti, Margherita Vicario, Eleonora Russo e Marit Nissen: ‘Fiori di Carta’ e ‘Djaguaros – Django, la leggenda di uno zingaro’, raccontando la vita del famoso chitarrista manouche in una commedia diretta da Sassanelli insieme all’aiuto regia di Fabrizia Sacchi. Proponete anche la versione solo concerto delle musiche di Django da voi interpretate con la collaborazione dell’attore Giorgio Tirabassi alla chitarra. Se dovessi descrivere la sua musica in soli 3 aggettivi, un po’ riduttivo rispetto alla sua grandezza, quali sceglieresti?
Tre aggettivi per la musica di Django… imprevedibile, ironica e geniale.
Vi esibite in duo, trio, quartetto o quintetto e proponete un vasto repertorio che spazia dagli inediti di Luca alle rivisitazioni. Avete all’attivo due album Gli Artisti (2012) e Dal Vivo (2014). Parlaci di questi lavori.
La verità è che ci piace più suonare che fare dischi. Il live è una droga a cui non puoi rinunciare, ogni sera è unica e irripetibile.
Stiamo pensando di rientrare in studio a primavera per incidere delle nuove idee che abbiamo, vedremo. Gli altri due dischi sono andati molto bene, abbiamo venduto diverse migliaia di copie e ne siamo felici. All’attivo c’è anche un altro nostro disco che si chiama Signori… Chi è di Scena!, non è altro che il cd di Servo per Due. In questo ultimo lavoro ci siamo divertiti a far cantare anche gli attori dello spettacolo tra cui Favino, Sassanelli e Ugo Dighero.
Avete rappresentato l’Italia nel mondo in diverse manifestazioni: allo Stadio Flaminio di Roma per la Giornata Mondiale della Gioventù nel 2000 (evento in mondovisione), al Festival Tuareg a Mali, in Africa, nel 2011, dove avete inoltre ricevuto la carica di “Ambasciatori della Musica e della Cultura Italiana nella regione di Kidal”, all’Istituto Italiano di Cultura di Londra e Cambridge nel 2009 e a CasaItalia in occasione dei Giochi Olimpici di Londra nel 2012. Avete portato la vostra musica anche in Olanda, Germania, Albania, Francia, Svizzera, Polonia e oltreoceano con la tournée in Brasile nel 2010. Qual è stato il pubblico straniero più caloroso, quello che ha saputo apprezzare in assoluto la musica italiana? Raccontaci una vostra esperienza all’estero.
Quando suoni all’estero è sempre un’esperienza da raccontare! Ogni popolo ha il suo modo di divertirsi ma la musica mette sempre tutti d’accordo.
Uno dei concerti più divertenti è stato a Cracovia qualche anno fa, abbiamo suonato in un teatrino degno di un film di Tim Burton, posto nel retrobottega di un bar del centro storico, ma anche le altre date estere hanno diritto ad avere un aneddoto, un ricordo particolare nella nostra memoria.
Senza aprire polemica ovviamente, però c’è da dire che la musica all’estero ha un posto ben definito a livello sociale e culturale, molto più che nel nostro Paese dove fare il musicista pare non essere un lavoro ma al massimo un hobby, soprattutto se non vai in televisione.
Avete progetti per il 2016?
Progetti? Siamo pieni di progetti e di idee… c’è già qualche cosa che bolle in pentola ma ovviamente dovrete aspettare per sapere di cosa si tratta!
Visita il sito ufficiale del gruppo!
ACOUSTIC FRANCIACORTA
Oggi, giovedì 27 agosto presso Borgo Santa Giulia di CORTE FRANCA:
ore 18.30 – incontro con Luca Falomi e le chitarre del liutaio Fabio Bonardi
ore 21.00 – concerto con Luca Falomi (fingerstyle jazz), Max Manfredi duo (canzone d’autore) e Musica Da Ripostiglio (manouche)
Visita il sito web del Festival!